Anche chi non conosce nulla dell’antichissima lavorazione della lacca orientale può emozionarsi visitando la mostra Luminosità Millenaria Nagion&Ottcil – Arte della lacca coreana, appena inauguratasi a Roma, all’Istituto di Cultura Coreana in Italia, aperta al pubblico fino all’11 ottobre e occasione imperdibile per venire in contatto con l’arte e la cultura coreana.
E’ un’occasione davvero speciale in cui trentatré artisti coreani, tra i migliori di quest’arte millenaria, espongono una quarantina tra vasi, vassoi, scatole di varie fogge e misure, portagioie, bauli, turcassi, paraventi, cassettiere e tavolini, a testimonianza di un’arte millenaria sofisticatissima che impiega, con infinita perizia e pazienza, lacca e madreperla.
All’inaugurazione è intervenuto il Maestro Laccatore e Primo Patrimonio Intangibile della Città di Seul, Son Daehyeon che ha tenuto una dimostrazione di intarsiatura in madreperla.
L’arte della lacca impiega materiali presenti in natura a sancire quella fusione con la natura – fonte di vita e ispirazione – che è caratteristica distintiva della cultura orientale e che permea tutte le sue manifestazioni dall’arte alla cosmesi. La lacca è il prodotto dell’albero della lacca, mentre la madreperla è ottenuta dalle lamine di migliaia di conchiglie iridescenti, fra cui l’abalone e le conchiglie a spirale.
L’abalone merita una piccolo approfondimento per la sua posizione privilegiata nella cultura coreana: è un’ostrica che produce una rara perla nera e si trova sulle coste del Giappone, della Cina e dell’America del Sud. Utilizzata in gioielleria, cosmesi e nelle cerimonie religiose da secoli per i suoi poteri curativi, si crede abbia una particolare vibrazione che aiuta a calmare le emozioni e a favorire i processi di guarigione e di sviluppo del sè. Per questo Blithe usa estratti di abalone nella formulazione della sua Intensive Nutrition Sheet Mask.
Tornando alla produzione di oggetti laccati e intarsiati in madreperla, è un arte tipicamente coreana che è stata lungamente ammirata ed emulata dai paesi vicini per la sua delicatezza e l’aura di mistero che la circonda.
Come spiega Lee Chil Yong, nel bel catalogo illustrato che accompagna l’esposizione,
la laccatura con intarsi in madreperla è una lavorazione che consiste nella stesura di linfa grezza, su un qualsiasi oggetto, poi ricoperto di canapa o carta hanij, verniciato con mix di polvere di crostaceo e lacca e, infine, decorato con conchiglie trattate. L’articolo viene perfezionato dopo un lungo ciclo di verniciature.
Enorme è la varietà delle tipologie di lacche: su legno, metallo, su canapa essiccata, su ceramica. L’applicazione finale della madreperla la illumina e l’impreziosisce in mille varianti.
Quello che stupisce, e commuove, passando da un oggetto all’altro nelle sale dell’Istituto Coreano, è l’eleganza, la raffinatezza, la squisita bellezza di questi manufatti siglati dall’amore per la natura, sovrano nell’arte orientale e ricco di simboli beneaugurali: la vitalità dei fiori di magnolia, l’immortalità della fenice, la longevità della gru, la giovinezza eterna dei Quattro fiori graziosi. Per non parlare della seduzione esercitata dai colori, dai preziosi accostamenti, dalla brillantezza delle lacche e dalla minuzia degli intarsi. Ogni manufatto conserva, e tramanda immutata, l’antica abilità artigianale che ha reso famosa questa mirabile tradizione, da sempre, e ancora oggi, oggetto di collezionismo e ammirazione, oltreché d’ispirazione, per il mondo Occidentale.
Perchè la bellezza cambierà il mondo.